Volevamo augurVi una felice festa dell' Epifania, che purtroppo come dice un vecchio detto Tutte le feste porta via.......
E' sempre utile però conoscere il significato delle feste tradizionali e per questo vi proponiamo una breve lettura che vi farà capire il significato di questa ricorrenza.
Speriamo in un sereno 2012 .....e buona lettura.
La storia della nascita della Befana pone le sue radici all’interno di una tradizione culturale di matrice pagana, di superstizioni e aneddoti magici.
Il periodo natalizio si pone in un momento dell’anno che
storicamente era ricco di rituali e usanze legati alla terra,
all’inizio del nuovo raccolto e all’idea di propiziarsi fortuna e
prosperità nell’anno nuovo.
Già gli antichi Romani celebravano l'inizio d'anno con feste in onore al dio Giano e alla dea Strenia (da cui strenna natalizia). Queste feste erano chiamate le Sigillaria; ci si scambiava auguri e doni in forma di statuette d'argilla o di bronzo e perfino d'oro e d'argento. Queste statuette erano dette "sigilla", dal latino "sigillum", diminutivo di "signum", statua. Le Sigillaria erano attese soprattutto dai bambini che ricevevano in dono i loro sigilla (di solito di pasta dolce) in forma di bamboline e animaletti.
Già gli antichi Romani celebravano l'inizio d'anno con feste in onore al dio Giano e alla dea Strenia (da cui strenna natalizia). Queste feste erano chiamate le Sigillaria; ci si scambiava auguri e doni in forma di statuette d'argilla o di bronzo e perfino d'oro e d'argento. Queste statuette erano dette "sigilla", dal latino "sigillum", diminutivo di "signum", statua. Le Sigillaria erano attese soprattutto dai bambini che ricevevano in dono i loro sigilla (di solito di pasta dolce) in forma di bamboline e animaletti.
La Befana è un personaggio che ha colto suggestioni
da diversissime leggende e trasposizioni culturali. Inizialmente, e
si parla ancora del periodo romano politeista, la popolazione
venerava Diana, la dea della caccia e della fecondità che nelle
notti che precedevano l’inizio della nuova semina si diceva
passasse, con un gruppo nutrito di donne, sopra i campi, proprio per
renderli fertili e fecondi al nuovo raccolto.
L'enciclopedia Treccani ne dà la seguente
definizione: è per il popolo un mitico personaggio in forma di
orribile vecchia, che passa sulla terra dall'1 al 6 gennaio.
Nell'ultima notte della sua dimora il mondo è pieno di prodigi: gli
alberi si coprono di frutti, gli animali parlano, le acque dei fiumi
e delle fonti si tramutano in oro. I bambini attendono regali; le
fanciulle traggono al focolare gli oroscopi sulle future nozze,
ponendo foglie di ulivo sulla cenere calda; ragazzi e adulti, in
comitiva, vanno per il villaggio cantando...in alcuni luoghi si
prepara con cenci e stoppa un fantoccio e lo si espone alle
finestre...I contadini della Romagna toscana sogliono invece
portarlo in giro sopra un carretto, con urli e fischi, fino alla
piazzetta del villaggio, ove accendono i falò destinati a bruciare
la Befana...
Gli studiosi vedono nel bruciamento del fantoccio (la
Vecchia, la Befana, la Strega), che persiste un po’ dappertutto in
Europa, la sopravvivenza periodica degli spiriti malefici, facendo
risalire il mito della befana a tradizioni magiche precristiane...
Col passare dei secoli la deriva pagana diede spazio
alle interpretazioni cristiane; siamo ovviamente in un medioevo
fatto di persecuzioni alle streghe e di forte fervore religioso. Ed
è qui che avviene un primo incontro di culture, la bella Diana
diviene una brutta donna e i riti dei falò (si bruciava il vecchio
per dare spazio al nuovo) divengono dei veri e propri roghi della
vecchia, dove una simbolica attempata strega viene posta al di sopra
di questi roghi. Le contaminazioni pagane e cristiane generano
quindi una figura di donna che è un misto di entrambe le culture, da
una parte vive la buona Diana e dall’altra la cattiva strega che
deve essere bruciata.
Questo rito propiziatorio, a cui ancora oggi possiamo
assistere, è stato poi abbracciato dalla chiesa ed è qui che nasce
la leggenda bella Befana. Si dice che i Re Magi in viaggio per
Betlemme avessero chiesto informazioni sulla strada ad una vecchia,
e che avessero insistito perché lei andasse con loro a portare i
doni al salvatore. La vecchia rifiutò, ma poco dopo, pentita,
preparò un cestino di dolci e si mise in cerca dei Magi e del
bambino Gesù.
Non trovandoli bussò ad ogni porta e consegnò dolci
ai bambini sperando di potersi così far perdonare la mancanza. Con
la mediazione del cristianesimo la Befana diviene quindi una specie
di strega, vestita di stracci, brutta e che vola sopra i tetti con
una scopa, ed ha quindi un lato perfido che la rende un personaggio
estremamente affascinante. Se infatti molti altri benefattori come
Babbo Natale o San Nicola portano doni a tutti, la Befana porta dei
regali modesti e tanto carbone a chi non è stato buono.L’etimologia del nome Befana, è strettamente legato al nome della
festa, è una derivazione infatti delle forme dialettali con cui il
popolo esprimeva il termine “Epifania”. Il dualismo affascinante che
sta sotto alla figura di questa vecchia è forse il motivo per cui
non è mai diventata un vero e proprio oggetto commerciale, fatta
esclusione per gli ultimi anni.Se San Nicola è un santo protettore, e Babbo Natale
un paffuto rubicondo nonnino che accontenta tutti i bambini, la
Befana è invece la sostanza femminile pagana di una lunga tradizione
rituale contadina.
Non porta soldi, e non ha neppure un gruppo di elfi artigiani per
fare regali, la Befana tradizionale porta arance, noci, piccoli
dolci casalinghi e carbone, ultimamente zuccherato ma comunque
carbone, e ci ricorda che dopo le feste si torna a lavorare a
“sgobbare” per i frutti del terreno.
Non è un caso l’usanza di dire “l’epifania tutte le
feste porta via”. Perché è
proprio dopo il sei Gennaio che il
contadino ricominciava con la nuova semina,
che si riprendevano i
fervori casalinghi per dar vita ad un nuovo, e si sperava,
prosperoso raccolto.La Befana è un personaggio molto inserito nella
cultura italiana
ma questa leggenda trova riscontri anche nelle
tradizioni precristiane olandesi o
tedesche.E così presso i tedeschi del nord troviamo Frau Holle
che nella
Germania del sud, diventa Frau Berchta. Entrambe queste
"Signore" portano in sé
il bene e il male: sono gentili, benevole,
sono le dee della vegetazione e
della fertilità, le protettrici
delle filatrici, ma nello stesso tempo si dimostrano
cattive e
spietate contro chi fa del male o è prepotente e violento.
Si
spostano volando o su una scopa o su un carro, seguite dalle
"signore della
notte", le maghe e le streghe e le anime dei non
battezzati.
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